Caro don Camillo,
sappiamo che cadute le barriere mortali tu sei qui, presente fra le persone che ti hanno voluto bene.
Noi tutti, ora, stiamo vivendo il momento dell’addio. Diciamo addio perché certa è la nostra speranza di rivederti un giorno in Dio. Tra tanti che oggi piangono tale distacco terreno, ci siamo anche noi della grande e bella famiglia dell’Unitalsi. Abbiamo condiviso con te sette anni della nostra storia. Ricordiamo in particolare i momenti comunitari nei diversi santuarì mariani e, come ultimo, la preghiera nello splendido santuario di Mariazel, da poco visitato anche dal Papa. Ti rìngraziamo per quel tuo modo sicuro e, direi, scoutistico di organizzare i viaggi di primavera con gli ammalati. Si pregava e… si camminava insieme.
Ricordiamo le tue meditazioni sulla figura della Madonna e il tuo richiamarci al nostro impegno di volontari nella sottosezione: che doveva essere di servizio, un servizio soprattutto legato all’amore verso il prossimo visto nella luce non solo del “fare”, ma del fare cristianamente. E ricordiamo anche, non per fare i nostalgici, ma perché la viviamo come eredità, la tua ultima lettera indirizzata a ogni socio prima delle elezioni per le nuove cariche nella nostra associazione.
Come per la tua ultima cartolina giunta in sede che proveniva, guarda caso, da Lourdes e il “ricordino ” che hai voluto donare ai nuovi chiamati, così ci hai definito, a costituire il nuovo consiglio direttivo. Era una Preghiera alla Vergine dell’Equilibrio. Una preghiera molto bella che dice alla fine: “Dona a tutti noi fede, forza, coraggio… Solo così, arrivati a sera, equilibreremo le sorti nostre con l’amore tuo e del tuo Figlio”.
Non avremo il nostro assistente don Camillo nei prossimi incontri, ma quanto ci hai donato nella tua ricchezza sacerdotale sarà di incentivo al cammino che l’intera associazione è chiamata a percorrere. Grazie, don Camillo: la nostra riconoscenza è profonda e con questa il ricordo che porteremo di te.
I soci UNITALSI di Fidenza (Risveglio 28 settembre 2007)