Fidenza 14 febbraio 2013
Cari amici,
come sapete, l’8 marzo cade la ricorrenza della riapertura della casa della parrocchia di San Pietro (che fu Canonica di Don Camillo) per accogliere donne immigrate o comunque in stato di necessità.
Al termine del terzo anno di attività della Casa di Accoglienza San Pietro, abbiamo riscontrato un progressivo mutamento della realtà dei bisogni delle donne in difficoltà.
Nell’ultimo anno abbiamo ascoltato pochissime donne migranti appena giunte in Italia. Si sono manifestate, invece, molte richieste di accoglienza di “ritorno”, ovvero donne sole che hanno perso casa e lavoro in seguito al perdurare della crisi economica.
Si è progressivamente aperto un “nuovo fronte” nell’emergenza sociale: le famiglie di immigrati costrette a disgregarsi per l’impossibilità da parte dei Servizi Sociali di mantenerle unite nella stessa casa (madre e figli “collocati” in una casa di accoglienza e padre in un’altra).
In generale si rilevano gravi situazioni di disagio economico anche nel tessuto sociale un tempo ritenuto al riparo dalle povertà: famiglie di lavoratori di colpo disoccupati (in alcuni casi situazioni che perdurano ormai da anni), pensionati a basso reddito soli: crescono povertà e bisogno.
Abbiamo dovuto riscontrare un calo quasi totale delle offerte di lavoro regolare per collaborazioni familiari domestiche o di badante. Sia le donne immigrate, sia l’intero universo dei colpiti dalla crisi si dichiarano, in misura sempre maggiore, disponibili ad un lavoro di qualsiasi genere, pur di averlo.
Nella gestione della casa, abbiamo stabilito una collaborazione più stretta con i Servizi Sociali, anche se rileviamo una crescente difficoltà di questa struttura per il moltiplicarsi dei cittadini bisognosi di aiuto e delle scarse risorse disponibili.
Grazie alla collaborazione con la Caritas diocesana e all’aiuto di volontari, alcuni provenienti dalla nostra Associazione, altri dallo scoutismo fidentino e salsese e anche di persone esterne a queste realtà che hanno dato la loro disponibilità, la scuola di italiano per stranieri sta cercando di organizzarsi sempre meglio per offrire un insegnamento più efficace e dare più possibilità a chi vuole imparare la lingua italiana.
Così, per il secondo anno consecutivo, la scuola ha una nuova sede più adeguata nei locali del Cenacolo di Spiritualità ed è stata organizzata in modo diverso a partire dal numero di lezioni che inizialmente erano solo due a settimana. Lo scorso anno i giorni sono diventati quattro e ora cinque, con una mattina e quattro pomeriggi. Ogni lezione è gestita da due o tre volontari per venire incontro alle esigenze degli studenti che spesso hanno un diverso livello di conoscenza della lingua.
Il numero attuale d’iscritti è di circa 20 persone di varia nazionalità. anche se la frequenza non è mai costante nel corso dell’anno soprattutto per la condizione precaria di molti di loro, oppure per difficoltà legate ai periodi di lavoro e anche agli spostamenti, essendoci anche persone che abitano fuori Fidenza.
L’ aggravamento e il mutamento delle situazioni di povertà, di cui sopra si diceva, sono lo specchio del momento che stiamo vivendo e che ci costringe ad interrogarci su come è venuta rapidamente cambiando, in questi tre anni, la situazione e su come, di conseguenza, occorre aggiornare finalità e modalità di azione da parte della nostra Associazione, per cercare di dare un senso compiuto ed efficace al “nostro sentirci amici di Don Camillo”.
Efficace, cioè in grado di incidere ed essere utile nel contesto che stiamo vivendo, nel quale il tradizionale approccio al tema dell’aiuto agli altri non è più sufficiente, proprio in quanto le tematiche delle povertà (e del rapporto tra le stesse, le istituzioni e i cittadini benestanti) sono profondamente cambiate.
Cari amici,
per ricordare il terzo anniversario della riapertura della Casa, per aggiornarci reciprocamente sull’attività della nostra Associazione e per …un piccolo aperitivo in compagnia, ci troviamo tutti
DOMENICA 10 MARZO ALLE ORE 18.00 presso la Sala Sant’Agostino (chiesa di San Pietro)
Certo di incontrarci nell’occasione, carissimi saluti
Il Presidente
Andrea Mellini